Marra Fernando |
Scritto da Marra Fernando | Pubblicato
Questo articolo propone una nuova visione del radicalismo, andando oltre la sua comune percezione negativa di rigidità e intransigenza. Attraverso un'analisi etimologica, tento di ridefinire il radicalismo come l'atteggiamento di chi si ispira alla "radice" di un concetto. Nello specifico, il saggio si concentra sul radicalismo spirituale cristiano, inteso non come un'adesione cieca a un dogma, ma come un cammino che mira a imitare Gesù Cristo per prefigurare, e quindi anticipare, la bellezza del suo volto.
Il radicalismo, così come il dogmatismo, viene oggi percepito come un atteggiamento oscuro e retrivo ma non è così, né in un caso né nell’altro.
Con questa breve nota ci soffermeremo solo sul radicalismo.
Ora, che significa “prefigurazione”? In estrema sintesi significa: forma anticipata di “qualcosa”. Modifichiamo il titolo qui proposto da “Il radicalismo come prefigurazione della bellezza” a “il radicalismo come forma anticipata della bellezza” e già ci siamo messi sulla strada che porta in modo agevole verso la meta.
Ora veniamo al radicalismo. Il sostantivo “radicalismo” indica normalmente, nell’immaginario collettivo, un atteggiamento intransigente, un atteggiamento rigido che non ammette impurità, trasgressioni o atteggiamenti che non siano più che coerenti con una determinata idea o ideologia. Esiste però, a mio avviso, un’altra possibile interpretazione che può essere chiarita avvalendosi della etimologia del temine in oggetto che determina il radicalismo come atteggiamento che trae il proprio motivo d’essere dalla “radice” di un concetto.
Poiché ciò che interessa alle nostre riflessioni è il radicalismo spirituale cristiano, possiamo dire che il radicalismo sia un atteggiamento che trova la propria ispirazione dalla “radix” (come dicevano i romani) che è Gesù Cristo. Vivere il radicalismo cristiano vuol dire organizzare la propria vita tendendo alla “imitazione“ di Cristo in modo da renderlo evidente tramite la nostra persona. Vivere radicalmente il cristianesimo è quindi un percorso che tende a “prefigurare”, ad anticipare il volto di Cristo che vedremo direttamente in un futuro che certamente ci attende. Il cristianesimo è la via di realizzazione umana e quando si parla di via ci viene di sicuro in mente una “traiettoria”, un percorso, un pellegrinaggio o il movimento di una persona in cammino verso una meta. Questo tipo di realizzazione umana avviene per tappe successive, avviene tramite successi e, qualche volta, anche tramite insuccessi ma sempre e comunque con lo sguardo rivolto all’origine del “fuoco” che arde nel cuore di ogni essere umano, con lo sguardo rivolto verso la bellezza dell’idea di essere umano perfetto che noi sappiamo essere Gesù Cristo. Il radicalismo cristiano, quindi, cerchiamo di interpretarlo come “modo d’essere” di esseri umani che per definizione sono imperfetti ma che hanno scelto come “stella polare” il figlio di Dio, sapendo che radicalismo non indichi un atteggiamento di tipo perfetto ed intransigente ma l’atteggiamento di un innamorato che nonostante tutte le proprie imperfezioni sia sempre in viaggio verso l’incontro della persona amata. La bellezza non è un sentimento che per propria natura è vissuto in modo istantaneo ma è piuttosto un luogo deputato alla esperienza piena della umanità personale e questa definizione di bellezza si applica perfettamente all’idea di via, di percorso, di serie di esperienze che qui sopra ho cercato di esprimere brevemente.