In questa sezione raccogliamo racconti e biografie di persone che hanno vissuto in questa casa. Ci sismo resi conto che questa casa è nel cuore di tanti Chiusani. Tanti di loro hanno raccontato brevi aneddoti tutti "farciti" di ricordi lieti. Se anche tu hai un episodio da raccontare o qualche fotografia dei tempi che furono, vieni a trovarci, anche solo per bere un tè o un caffè, e raccontaci tutto così potremo arricchire la nostra "storia della casa".

Ernesto Eula

Nato a Barge nel 1889 da una famiglia di magistrati (il nonno era stato primo presidente della Corte di cassazione di Torino e di Roma), Ernesto Eula si laureò in giurisprudenza nel 1911 e l'anno successivo fece ingresso in magistratura entrando a far parte della procura di Casale Monferrato.

Durante la grande guerra si arruolò volontario, fu decorato con la croce al merito di guerra e svolse anche le funzioni di avvocato militare presso il tribunale di guerra del II corpo d'armata. Finito il conflitto mondiale, riprese l'attività di magistrato che svolse presso le preture di Borgomaro e di Pieve di Teco e dal 1924 presso il tribunale di Savona, fino al conseguimento delle qualifiche di consigliere di corte di appello nel 1928 e di consigliere di cassazione nel 1934.

I suoi contributi dottrinari dell'epoca promossero, tra l'altro, una concezione della proprietà privata all'insegna della sua funzione produttiva - che la Costituzione repubblicana all'art. 42 avrebbe ripreso e rilanciato attraverso la nozione di funzione sociale - considerando, a dispetto della concezione tradizionale, l'attitudine dei beni a produrre ricchezza.

 

Nel 1942 fu nominato procuratore generale di corte d'appello e quindi esercitò le funzioni di avvocato generale presso la Corte di cassazione, assumendo nel giugno del 1943 l'incarico di avvocato generale del Consiglio superiore della magistratura presso la Corte di cassazione. Valutato positivamente il suo comportamento nella lotta contro l'invasore tedesco dopo l'8 settembre 1943, fu reintegrato nelle sue funzioni giudiziarie nel novembre 1944.

Nel 1948 assunse l'incarico di procuratore generale presso l'Alta Corte siciliana, nel 1951 quello di consulente giuridico presso l'Alto Commissariato per l'alimentazione e nel 1953 le funzioni di procuratore generale presso la Corte di cassazione. Infine, nell'ottobre 1954 fu nominato primo presidente della Corte di cassazione, e fu così salutato da Piero Calamandrei durante la cerimonia di insediamento: "Nella dottrina di Ernesto Eula il carattere che mi sembra preminente e che forse gli viene dal suo vecchio Piemonte è il senso dello Stato; è la convinzione, affiorante da tutti i suoi scritti e da tutte le sue requisitorie, della partecipazione attiva della Magistratura, in armonia con tutti gli altri poteri costituzionali, a garantire l'unità dello Stato e a mantenerlo sulla via della giustizia".

Sotto la sua presidenza, che terminò nel febbraio del 1959 allorché fu collocato a riposo per raggiunti limiti di età, la Corte di cassazione definì, fra l'altro, i suoi orientamenti sul delicato rapporto tra giurisdizione e Corte costituzionale. Nel 1958 fu nominato presidente del Comitato internazionale per l'unità e l'universalità della cultura, nel 1959 presidente effettivo dell'Istituto internazionale di studi giuridici, presidente del Centro studi latino americani e componente del Consiglio del contenzioso diplomatico del ministero degli Affari esteri, e nel 1961 presidente dell'Istituto internazionale per l'unificazione del diritto privato, ente ausiliario della Società delle nazioni.

Numerosi e apprezzati furono i suoi contributi scientifici. Dal 1954 diresse la Rivista Penale e dal 1957 il Novissimo Digesto italiano. Morì l'8 dicembre 1981 a Chiusa di Pesio ove possedeva quella che sarebbe diventata la "Casa dell'Angelo Custode".